La questione è molto grave. Anche perché le bozze de La Civiltà Cattolica vengono rivedute dalla Segreteria di Stato vaticana.
Il prof. Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa, ha giustamente notato come “Questa proposta dei Gesuiti è contraria a tanti recenti documenti del magistero e ai fondamentali principi della morale cattolica. L’articolo di Padre Casalone ha quindi un effetto dirompente e, possiamo dire, traumatico”.
Ancor più sconcertante è però il fatto che sia lo stesso padre Casalone a riconoscere come la sua proposta “diverga dalle posizioni sulla illiceità dell’assistenza al suicidio che il Magistero della Chiesa ha ribadito anche in recenti documenti”.
Nel suo argomentare egli “riduce il magistero ecclesiale sul suicidio assistito a un puro positivismo per cattolici, dimenticando i suoi contenuti di legge morale naturale”, ricorda sempre il prof. Fontana.
È triste che chi dovrebbe essere guida in una battaglia così importante non solo abbandoni il campo, ma addirittura sembri passare dalla parte dell’avversario.
La Santa Sede intende fare qualcosa al riguardo?
I mesi che verranno saranno decisivi sotto molto aspetti, dalla lotta contro l’aborto al tentativo di legalizzare l’eutanasia.
Su quest’ultimo punto, infatti, la Corte Costituzionale terrà il prossimo 15 febbraio l’udienza sull’ammissibilità del referendum che punta all’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale che oggi sanziona come reato l’«omicidio del consenziente».
Nel caso in cui il referendum si svolgesse e avesse successo, si otterrebbe la possibilità di togliere la vita a chiunque lo chieda senza alcun vincolo o controllo previo.
Adesso, con quest’assist da parte della Civiltà Cattolica, i promotori del referendum inizieranno a dire che anche la Chiesa si è espressa a favore di una simile iniziativa.
Non c’è bisogno di dire che questa prospettiva è altamente inquietante e deve spingerci ancor di più nei nostri propositi di contrasto alla cultura della morte che avanza.
Da soli però non andremo da nessuna parte.
Per questo ti ricordiamo che soltanto con il tuo sostegno Generazione Voglio Vivere potrà portare avanti le sue battaglie senza dipendere da altri.
Sin d’ora ti ringraziamo per la tua generosità.
Samuele Maniscalco
Responsabile Campagna Generazione Voglio Vivere